Scriviamo una lettera alla classe 2C:
Lettera alla classe
Sogniamo una
classe in cui non prendono in giro,ma ci si difende a vicenda, in modo che non
ci sentiamo ogni giorno esclusi o bullizzati dal resto della classe.
Sogniamo una
classe in cui ci sia armonia e silenzio totale in tutte le lezioni, in modo che
lo studio e le spiegazioni siano più chiare e meno faticose per tutti.
Sogniamo una
classe in cui ci sia più coraggio e voglia nei tornei.
Gli ostacoli
da superare sono:
· Migliorare il comportamento
· Essere più accoglienti tra di noi
· Più volenterosi nei tornei
Speriamo che prima della fine delle medie ci sia questo
cambiamento.
Le alunne: Manco Maria, Del Bolgia Sara,Grazzini Eleonora, Chiara
Nappini.
Il nostro sogno è una classe in cui tutti si vogliano bene e
si rispettino.
Dobbiamo realizzare questo sogno per convivere meglio con
noi stessi e divertirsi insieme in questi ultimi due anni.
Per compierlo dobbiamo parlare con tutti, sarà una impresa difficile,
con tanti ostacoli, ma, con il tempo, ci adatteremo e riusciremo a
formare un gruppo più unito che mai.
Questo è il sogno che riusciremo a tutti i costi a
realizzare...
Deve diventare realtà! Ce la faremo!
Christian Corti, Francesco Basagni, Conti
Lorenzo
Sogno una classe in cui la parola d’ordine è il rispetto.
Una classe dove siamo tutti più uniti, giocosi e affettuosi
nei confronti degli altri, dove se uno viene preso in giro ci sarà sempre
qualcuno che sempre pronto a dare una mano a qualcuno che ne ha bisogno, dove
regna l’ordine e tutti aiutano a farlo mantenere.
Per realizzarlo serve che ognuno ascolti le opinioni altrui,
dove nessuno prende in giro e dove tutti collaborino.
Dobbiamo rimediare al caos, all’arroganza e dobbiamo cercare
di eliminare i battibecchi inutili che si creano all’interno della classe
ancora per ragione ignote.
Per finire la nostra classe deve essere una classe
rispettabile, ma non una classe di quelle troppo serie una classe che anche se
è molto ordinata deve essere una classe brillante, ma senza usare Shantecler. Denise, Irene Riccucci e Irene Anton